Sogno D’Oltremare

MAN – MUSEO D’ARTE PROVINCIA DI NUORO, 2018

48 PAGES, SOFT COVER,165 X 240 MM
TEXTS BY LUIGI FASSI, GIUSEPPE DI SALVATORE

Museo di arte contemporanea situato al centro geografico del Mediterraneo e prossimo a celebrare i venti anni della propria attività, il MAN dedica l’avvio della nuova direzione ad artisti provenienti dalle aree meridionali e orientali del bacino mediterraneo. In un momento storico in cui il Mediterraneo è percepito come un elemento marginale e problematico dell’identità culturale europea, l’obiettivo del MAN è contribuire a centralizzare e valorizzare il mondo mediterraneo come luogo di creazione artistica innovativa e incubatore di nuove prospettive di consapevolezza sociale.

A contemporary art museum located right at the geographical centre of the Mediterranean, the MAN, which is about to celebrate its twentieth birthday, is now under new artistic direction and will be launching this new season with a focus on artists from the southern and eastern parts of the Mediterranean basin. At a moment in time when the Mediterranean is perceived as a marginal and problematic element of Europe’s cultural identity, the MAN is aiming to help centralize and promote the Mediterranean world as a place for innovative artistic creation and a hotbed of new social awareness.

Le mostre personali di Dor Guez e François-Xavier Gbré delineano alcune delle linee guida del MAN per il prossimo futuro, quali le commissioni di nuove opere agli artisti e l’esplorazione intensiva del territorio regionale. La Sardegna si configura in tale prospettiva come un immenso archivio di ricerca sul mondo mediterraneo e pertanto un territorio capace di poter interpretare i cambiamenti destinati a mutare il volto del continente europeo negli anni a venire. Per gli artisti che concepiscono la propria attività come forma di pensiero complesso, è proprio il mondo del Mediterraneo insulare a presentarsi quale luogo particolarmente ricco di suggestioni, falda di storia lenta, come ha scritto lo storico Fernand Braudel, che informa il presente con l’enigma della propria storia millenaria.

The solo exhibitions by Dor Guez and François-Xavier Gbré illustrate some of the lines the MAN will be following in the near future, such as commissions for new works from artists and the intensive exploration of regional territory. From this standpoint, Sardinia represents an immense archive of Mediterranean research, making it a region able to interpret changes set to transform the face of the European continent in years to come. For artists who conceive their activity as a form of complex thought, the Mediterranean islands are particularly rich in inspiration, with their “layers of slow history” – to cite the historian Fernand Braudel – marking the present with the enigma of their age-old past.

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Zone industriale, Siniscola, Italy, 2018

Interview by Giuseppe Di Salvatore

GIUSEPPE DI SALVATORE
Come arriva in Sardegna un artista franco-ivoriano? Qual è il percorso che ha portato il tuo lavoro fotografico sull’isola?


FRANÇOIS-XAVIER GBRÉ
Sono arrivato in Sardegna grazie all’invito di Luigi Fassi, con cui collaboro da vari anni. Abbiamo già avuto un’esperienza comune a Merano (al Kunst Meran/Merano Arte), una parte dell’Italia che non conoscevo affatto. C’era dunque l’idea di rinnovare in Sardegna un’esperienza di confronto con il territorio, di continuare un progetto… Peraltro, anche se queste due regioni italiane sono geograficamente lontane – il nord estremo e il sud isolano – hanno degli elementi in comune: sono territori con un’importante storia indipendente dall’Italia, regioni che continuano a incarnare l’ideale dell’autonomia.

GIUSEPPE DI SALVATORE
How does a French-Ivorian artist end up in Sardinia? What was the route that brought your photographic work to the island?

FRANÇOIS-XAVIER GBRÉ
I came to Sardinia at the invitation of Luigi Fassi, whom I have worked with for a number of years. We had already enjoyed a shared experience in Merano (at the Kunst Meran/Merano Arte), a part of Italy that was completely new to me. This gave us the idea of repeating the experience of an encounter with an area, of continuing a project in Sardinia… What’s more, although these two Italian regions are very distant from one another in geographical terms – the far north and the southern islands – they still have various elements in common: they are areas with an important history independent from Italy, regions that continue to embody the idea of autonomy.

GIUSEPPE DI SALVATORE
Dalla Costa d’Avorio al Mali, dal Senegal al nord della Francia, sull’asse nord-sud è decisamente presente la questione coloniale nei tuoi lavori, che spesso si incentrano sulle vestigia abbandonate dell’architettura coloniale. È interessante, adesso, rileggere questo tema nel segno della confusione. A tal proposito, penso alla profonda ambiguità incarnata dalla storia dell’Italia, un Paese lungamente colonizzato ma anche colonizzatore…

FRANÇOIS-XAVIER GBRÉ
In Sardegna non è stato difficile imbattersi in elementi legati alla questione del colonialismo. Visto che cerco sempre una continuità con i miei lavori precedenti, ho indagato soprattutto luoghi ed edifici abbandonati. Scoprendo una grande concentrazione di miniere, industrie o ferrovie in disuso, emergeva continuamente l’idea di sfruttamento delle risorse dell’isola, in perfetta logica coloniale. Il legame con l’Africa occidentale mi appariva naturale. Allo stesso tempo in Sardegna ho anche scoperto il bisogno di uscire, di viaggiare, di emigrare – altro elemento comune con l’Africa. È un aspetto che si esprime non solo nella lunga storia di migrazione, ma anche – forse in modo inaspettato – nelle immagini e nella retorica dell’“Italia d’oltremare” (in Africa), così come sono state formulate nel progetto coloniale monarchico e poi fascista. Per questo ho deciso di integrare anche questi elementi storici e grafici nella mostra.

GIUSEPPE DI SALVATORE
From the Ivory Coast to Mali, from Senegal to the north of France, the colonial issue features strongly along the north-south axis in your works, which often focus on the abandoned remains of colonial architecture. It is interesting to return to this theme now as a symbol of confusion. To this regard, I am thinking of the profound ambiguity embodied by the history of Italy, a country that was colonized for many years but was also a colonizer…

FRANÇOIS-XAVIER GBRÉ
It’s not been difficult to encounter elements linked to the matter of colonialism in Sardinia. Given that I always seek a continuity with my earlier works, I primarily explored abandoned places and buildings. Upon discovering a great concentration of mines, industries and railways that have fallen into disuse, the idea of exploiting the island’s resources emerged, in perfect keeping with the concept of colonialism. The link with western Africa seemed obvious to me. At the same time, here in Sardinia I’ve also discovered the need to get out, to travel, to emigrate – another element it has in common with Africa. This is an aspect that is not only expressed in the long history of migration, but also – perhaps unexpectedly – in the images and rhetoric of ‘Italian overseas territories’ (in Africa), just as they were formulated as part of the monarchic and later Fascist colonial plan. This is why I decided to include these historical and graphic elements in the exhibition.

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